La luna che trascorre
1998 (1930-1979 e oltre)
Comprensione di una notte d´ottobre
Chi visse? quando? Dove, nella brace
delle aurore, i turchini immensi? E dove
sorgevi, Terra, dove, Sole, il fuoco
della fua faccia, il rosso
del Papavero, il Grano?
Dove? Chi spinse dentro una corrente
senza fine i miei giorni, e fu sepolto
il noto, l´usuale? Non passava,
lá, in quella Nube di Comete, il Giorno
di ieri, ed una mano
non porse, umana sopra quel cancello
una lettera, un bianco segno? Furia
di pace, muta
calata dentro torri
incandescenti; globo di Natale,
Europa sulla mappa
di questi mari d´aria, al soffio oscilli
dell´estraneo, ti agghiacci. Ma tornare
là non si deve, solo in sogno. Casa
tenera ed arca cieca, ora sui mari
ribollenti del nulla erri. Piú suono
ha il ricordo, e la voce spazio. Giace
come dipinto il Tempo. E già comprendi
come tutto sia Istante,
e l´Istante non sia, ma un solo immane
Luogo, un fluire di Distanze, e reso
così il tempo al suo inganno, non sia l´Ieri
che un là, il Domani
che un là basso, – lontano – a destra – in fondo!
Non sia Futuro, non sia tempo, e solo
Contemporaneo Luogo della Mente!
Gloria – Orrore – sia a Te! Devoto sguardo
a Te, Numero, Fuga, Grazia, Orrendo,
Bosco di Gemme, di diamante Fiume,
Cateratta di luci inesplicabili!
Respiro che mi abbaglia e acceca, io vedo
che sono un sogno, e Tu solo, matrice
degli Universi, Tu Irreale, il vero.
Da te distrutto, grida questo Simbolo!
(1970)